Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
  0832 298754

Opportunità e prospettive per le filiere agroalimentari della Puglia

IMG 2502

Premessa

L’estensione geografica dei confini dei mercati e la crescente liberalizzazione degli scambi stanno mutando il quadro competitivo internazionale, generando, al tempo stesso, minacce e nuove opportunità anche per le filiere agro-alimentari. In talune realtà del Mezzogiorno d’Italia, tra cui la Puglia (ove vi è una spiccata vocazione per alcuni prodotti quali vino, olio, formaggi, ortaggi e altre produzioni tipiche e tradizionali), spesso si evidenzia un atteggiamento ad operare isolatamente, evidenziando difficoltà per lo più determinate dalla carente attenzione alle strategie di branding ed all’innovazione, le quali, com’è noto, nel contesto attuale, contribuiscono decisamente al perseguimento del vantaggio competitivo delle imprese.

La ridotta dimensione di tali realtà deve necessariamente far riflettere sull’utilità della partecipazione a forme di aggregazioni di imprese, quali i distretti industriali e produttivi, che rappresentano uno strumento di particolare efficacia, se ben governato, per poter competere. E’ proprio su tale ultimo aspetto, ovvero la governance dei distretti industriali e produttivi, che occorre focalizzare in modo particolare l’attenzione al fine di garantire il perseguimento ed il mantenimento di performance distrettuali adeguate.  

Obiettivi e fasi del lavoro

La ricerca, che qui si presenta nelle sue linee essenziali, intende indagare in due macro-direzioni:

  1. la prima consentirà di rilevare le variabili salienti del concetto di distretto, traendole dalla letteratura manageriale e dalle principali realtà;
  2. l’altra, tipicamente comportamentale, indagherà, attraverso una ricerca “on field” sulle caratteristiche e sui processi operativi delle principali filiere agroalimentari pugliesi.

Il piano formale della ricerca deve prevedere, in ragione delle due distinte macro-fasi, differenti metodi, tecniche e strumenti idonei all’indagine. Le ragioni di tale puntualizzazione risiedono essenzialmente nella natura delle variabili e dei relativi livelli logici relativi all’oggetto d’indagine.

Fase 1: La ratio della legge: presupposti teorici ed evidenza empirica.

In questa fase il lavoro si baserà su un’analisi on desk volta a verificare la coerenza dell’impostazione normativa in esame con la copiosa produzione scientifica sul tema dei distretti economici, nonché con le principali realtà territoriali di successo (nazionali ed internazionali).

A tal fine, appare necessario, preliminarmente, approfondire il concetto di “aggregazione” socio-economica, vista la molteplicità di forme e denominazioni con cui si definiscono le variegate esperienze di cui trattasi. In tal modo, si potrà individuare la corretta categoria concettuale in cui si colloca la legge della regione Puglia 23/07.

Si giungerà così a delineare il modello teorico di riferimento della Legge regionale, grazie al quale si definiranno anche i principi e le regole di funzionamento dei distretti produttivi agroalimentari pugliesi. 

 Fase 2: Il modello di sviluppo distrettuale nel contesto agroalimentare pugliese.

Considerata la finalità della norma di riferimento, il lavoro sarà qui volto a contestualizzare le potenzialità della citata legge sul territorio della Regione Puglia.

Per fare ciò sarà necessario effettuare un’analisi delle principali filiere dell’agroalimentare, considerandone le prospettive di sviluppo in ambito internazionale. Questo ovviamente alla luce della ormai consolidata tendenza verso forme di integrazione produttive transnazionali, che quindi superano il tradizionale concetto di esportazione.    

L’analisi delle relazioni instaurate all’interno dei sistemi locali evidenzia comportamenti strategici e capacità progettuali di alcune imprese distrettuali che sembrano sempre meno derivare dalla naturale condivisione di uno stesso ambiente territoriale (dalla vicinanza geografica) e dai processi di divisione del lavoro e specializzazione presenti. Diversi contributi infatti –in prevalenza limitati ai distretti localizzati in particolari regioni italiane- dimostrano che spesso da tali comportamenti discendono modifiche nell’organizzazione delle imprese e in quella dei distretti industriali con la formazione di aggregazioni di diverso tipo anche caratterizzate da relazioni formali tra le imprese. In questo contesto, si inseriscono i percorsi di crescita e di internazionalizzazione dei distretti, in cui determinante è il ruolo di talune imprese distrettuali –riconosciute appunto come imprese leader- in virtù del loro carattere innovativo, delle capacità di coordinamento e, in alcuni casi, della maggiore dimensione- e di attori istituzionali.    

Si effettueranno, a tal fine, indagini e studi sulle realtà economiche operanti in Puglia in modo da evidenziare i distretti produttivi già esistenti e quelli potenzialmente emergenti.

Sulla scorta delle conoscenze rivenienti dalla predetta disamina, sarà dunque possibile delineare la struttura operativa delle diverse filiere, percependo le potenzialità per un loro sviluppo sistemico, perseguibile tramite idonee scelte strategiche.

Fase 3: Redazione del lavoro finale e attività di disseminazione dei risultati  

L’articolazione del progetto si concluderà con la fase di redazione del report ed un’attività di divulgazione dei risultati raggiunti.

In particolare, si organizzeranno incontri seminariali che vedranno il coinvolgimento dei componenti il gruppo di lavoro con la presenza di organizzazioni di categoria, imprenditori, enti, Istituzioni e operatori specializzati nella intermediazione di prodotti agro-alimentari (importatori, buyer, grandi acquirenti).  

Il convegno finale rappresenterà la sintesi delle principali risultanze emerse dal lavoro, nonché evidenzierà le traiettorie di sviluppo che i distretti produttivi agroalimentari pugliesi dovranno perseguire.